La lingua è uno strumento fondamentale per orientarsi in un paese straniero, per socializzare, fare la spesa, curarsi, lavorare e intraprendere le azioni quotidiane. Ma la lingua può essere anche strumento necessario per rivendicare cittadinanza, diritti, primo fra tutti la libertà di movimento.
È in questo contesto che nel 2013 nasce la Scuola Popolare di Italiano per migranti presso l’associazione Mujmuné. Un luogo di autoformazione reciproca, di confronto; uno spazio non solo di formazione, ma di espressione e creatività.
Il corso non ha il solo obbiettivo di insegnare la lingua italiana, ma mira al confronto su diversi argomenti, dall’approfondimento delle leggi italiane alle tradizioni artistiche e culturali dei vari paesi del mondo.
Un gruppo al di fuori dei ruoli libero di informarsi e informare.
Decine di migranti hanno attraversato lo spazio dell’associazione per prendere parte alla Scuola Popolare di Italiano e decine i giovani leveranesi che hanno preso parte ai corsi come insegnanti.
Dalla Scuola Popolare di Italiano ha preso vita anche l’esperienza di una squadra di calcio multietnica e antirazzista: il Partizan Leverano. Il Partizan, oltre a partecipare a diverse edizioni di Calcio Senza Confini, un torneo antirazzista che si svolgeva a Lecce, ha rappresentato un reale momento di aggregazione tra giovani leveranesi e migranti.